Dal Sistema Bibliotecario al Sistema di Documentazione di Ateneo. Per un accesso aperto alla letteratura scientifica
Durante l'ultimo decennio la comunicazione scientifica è mutata radicalmente. Un processo globale di accentramento delle testate editoriali si è realizzato molto rapidamente, mentre i testi scientifici si sono smaterializzati fino a indurre le biblioteche a riservare solo una piccola parte del loro investimento nell'acquisto di libri di carta.
Nello stesso tempo, si sono diffusi sistemi di valutazione basati su misurazioni bibliometriche oppure su classificazioni di riviste, che hanno rafforzato le tendenze monopolistiche di grandi editori e di concentrazioni multinazionali. Il sistema universitario italiano, oggi, destina circa 100 milioni di euro all'anno per gli abbonamenti ai pacchetti di riviste. Più di quanto abbia destinato all'ultimo bando prin.
Per contrastare questa tendenza si è creato un vasto movimento internazionale, che promuove in particolare la creazione di archivi istituzionali aperti e la pubblicazione di testi scientifici in accesso aperto da parte delle Università.
Tutto ciò ha trasformato il modo in cui uno studioso o uno studente accedono alla documentazione scientifica di cui hanno bisogno per fare ricerca o per apprendere. Per questo, la funzione dei bibliotecari universitari deve adeguarsi al mutamento del paradigma epistemologico: il bibliotecario diventa un esperto della documentazione, in grado di agevolare la ricerca dei testi scientifici negli archivi istituzionali, nelle riviste telematiche, per mezzo del document delivery quando gli abbonamenti siano troppo costosi.
E il Sistema di Documentazione si prende cura anche della documentazione in uscita, quella prodotta dai nostri docenti. Nel 2011 ho proposto al Rettore Fabiani la creazione di una casa editrice accaemica di nuova concezione, basata sull'accesso aperto e sulla qualità dei testi pubblicati. La nostra Roma TrE-Press è ormai una realtà consolidata: pubblica con spesa minima (circa 10 volte inferiore a quanto richiesto dagli editori privati) e diffonde gratuitamente in PDF raggiungendo molti più lettori rispetto alle pubblicazioni tradizionali.
Cosa fare, concretamente?
È necessario investire soprattutto sulle risorse umane del Sistema: aggiornamento continuo del personale, reclutamento (nei limiti del possibile) che immetta nuove energie e consenta la trasmissione dell'esperienza maturata.
La produzione e la diffusione di prodotti scientifici è ormai alla nostra portata: nei Dipartimenti vi sono tutte le competenze scientifiche, il personale Tecnico e Bibliotecario può fornire un supporto esperto. Roma TrE-Press, che è cresciuta con investimenti irrisori, dimostra che questa è la strada da seguire. Investire in questo settore significa ridurre le spese per pubblicazione, avere prodotti di migliore qualità, far circolare il nome del nostro Ateneo, raccogliere articoli e libri di autori esterni, selezionarli e pubblicarli.
Nello stesso tempo, si sono diffusi sistemi di valutazione basati su misurazioni bibliometriche oppure su classificazioni di riviste, che hanno rafforzato le tendenze monopolistiche di grandi editori e di concentrazioni multinazionali. Il sistema universitario italiano, oggi, destina circa 100 milioni di euro all'anno per gli abbonamenti ai pacchetti di riviste. Più di quanto abbia destinato all'ultimo bando prin.
Per contrastare questa tendenza si è creato un vasto movimento internazionale, che promuove in particolare la creazione di archivi istituzionali aperti e la pubblicazione di testi scientifici in accesso aperto da parte delle Università.
Tutto ciò ha trasformato il modo in cui uno studioso o uno studente accedono alla documentazione scientifica di cui hanno bisogno per fare ricerca o per apprendere. Per questo, la funzione dei bibliotecari universitari deve adeguarsi al mutamento del paradigma epistemologico: il bibliotecario diventa un esperto della documentazione, in grado di agevolare la ricerca dei testi scientifici negli archivi istituzionali, nelle riviste telematiche, per mezzo del document delivery quando gli abbonamenti siano troppo costosi.
E il Sistema di Documentazione si prende cura anche della documentazione in uscita, quella prodotta dai nostri docenti. Nel 2011 ho proposto al Rettore Fabiani la creazione di una casa editrice accaemica di nuova concezione, basata sull'accesso aperto e sulla qualità dei testi pubblicati. La nostra Roma TrE-Press è ormai una realtà consolidata: pubblica con spesa minima (circa 10 volte inferiore a quanto richiesto dagli editori privati) e diffonde gratuitamente in PDF raggiungendo molti più lettori rispetto alle pubblicazioni tradizionali.
Cosa fare, concretamente?
È necessario investire soprattutto sulle risorse umane del Sistema: aggiornamento continuo del personale, reclutamento (nei limiti del possibile) che immetta nuove energie e consenta la trasmissione dell'esperienza maturata.
La produzione e la diffusione di prodotti scientifici è ormai alla nostra portata: nei Dipartimenti vi sono tutte le competenze scientifiche, il personale Tecnico e Bibliotecario può fornire un supporto esperto. Roma TrE-Press, che è cresciuta con investimenti irrisori, dimostra che questa è la strada da seguire. Investire in questo settore significa ridurre le spese per pubblicazione, avere prodotti di migliore qualità, far circolare il nome del nostro Ateneo, raccogliere articoli e libri di autori esterni, selezionarli e pubblicarli.