Rinnovare la didattica. Sul serio. (2)

Strumenti innovativi per insegnare, studiare, partecipare, documentarsi, imparare a porsi e risolvere problemi.
Facciamo ancora lezione come nel secolo scorso, come se non fosse cambiato radicalmente il modo di comunicare, di raccogliere informazioni, di porre problemi e di risolverli. Non possiamo più rinviare l'avvio di un processo profondo di rinnovamento, che deve coinvolgere tutte le componenti dell'Università.
Nella società dell’informazione, la quantità di contenuti online è costantemente in crescita e sono innumerevoli quelli già prontamente disponibili in rete. Le risorse educative aperte (Open Educational Resources - OERs), stanno assumendo sempre più importanza nelle politiche nazionali educative, e sono state indicate come prioritarie anche dall'UNESCO.
Non possiamo perdere l’opportunità di mettere in atto percorsi di apprendimento che prevedano l’offerta e la fruizione critica di risorse attraverso la rete. Per essere realmente innovativi, dobbiamo riuscire a promuovere negli studenti la capacità di utilizzare quelle risorse in modo efficace: questo consentirà di trasmettere abilità permanenti in vista del processo di formazione permanente che attende i nostri studenti anche dopo la laurea, e nello stesso tempo può contribuire efficacemente a invertire il trend negativo delle iscrizioni, facilitando un’offerta moderna, coerente con il mercato del lavoro e con le esigenze sociali che rendono il paese sempre più vulnerabile.

Le azioni concrete da intraprendere.
Nel programma del rettore Panizza, nel 2013, c’era un capitolo sulle tecnologie digitali per la didattica. per attuarlo, nel 2015 si è avviato il percorso di creazione di una fondazione dedicata a questo scopo, che si è effettivamente costituita al principio del 2016. 

Questa nuova struttura dovrebbe fornire ai docenti strumenti, tecnologie, supporto, per rinnovare la didattica utilizzando a fondo le immense possibilità offerte dal web. Poiché si tratta di un servizio indispensabile, è necessario accompagnare la fondazione perché giunga in tempi brevissimi a lavorare a pieno ritmo. In teoria, la struttura satellite dovrebbe snellire le procedure complesse cui è sottoposto l’Ateneo come ente pubblico, e dovrebbe consentire di raccogliere fondi all'esterno per finanziare l'innovazione didattica e la produzione di testi scientifici in accesso aperto nell'ambito di Roma TrE-Press
Se il quadro normativo - sempre più complicato - dovesse rendere proibitivo questo compito, dovremo prendere atto serenamente delle difficoltà sopraggiunte e riflettere sull'opportunità della decisione adottata, prospettando se necessario soluzioni diverse.