Ripensare gli spazi per una Università dove si studia insieme.

Il terzo millennio ha portato con sé un mutamento radicale del nostro modo di documentarci, di trasmettere nozioni e metodi, di comunicare. Anche l'educazione universitaria deve adeguarsi a questo mutamento. Le lezioni frontali, che consentivano la trasmissione delle conoscenze in una sola direzione, dal docente agli studenti, saranno sostituite gradualmente da risorse multimediali. Allo stesso modo, i tradizionali "manuali", che dovevano contenere tutte le nozioni indispensabili per conoscere una certa materia, perdono la loro funzione in un mondo in cui le nozioni sono così facilmente reperibili in pochi secondi.
L'errore di alcune esperienze italiane è stato pensare che la telematica potesse sostituirsi alla concreta esperienza didattica in presenza. Perciò le cosiddette "università telematiche", anche troppo favorite dalle legislazioni nazionali, offrono un insegnamento meno efficace delle tradizionali università in presenza.
Invece, proprio perché le risorse a disposizione sono così numerose e così facilmente raggiungibili, occorre educare gli studenti a porsi i problemi che vale la pena di porsi, ad affrontarli correttamente, a reperire la documentazione necessaria selezionandone l'affidabilità, a produrre risposte esperte in forma adeguata. Abilità che si conseguono solo con una educazione basata sulla forte interazione fra docente e studente, sull'uso di tecniche innovative, sul lavoro comune fra studenti.
Per consentire questo mutamento di paradigma educativo è necessario anche intervenire gradualmente sulle strutture che ospitano la nostra attività. Servono meno grandi aule e più spazi raccolti nei quali interagire. Serve una struttura informatica sempre aggiornata ed efficiente. Servono strumenti multimediali.
Anche gli spazi di studio devono essere adeguati. Le biblioteche devono offrire spazi per il lavoro comune, luoghi dove "stare" insieme agli altri per studiare e confrontarsi. Devono offrire il supporto di un personale esperto nella documentazione e capace di sostenere il reperimento delle fonti più idonee.
Per consentire una formazione universitaria che educhi alla consapevolezza e alla capacità di affrontare e risolvere i problemi è necessario vivere l'esperienza educativa studiando insieme, utilizzando le risorse delle biblioteche, incontrando colleghi, docenti, tecnici, bibliotecari in grado di orientare il lavoro di apprendimento. Perciò è opportuno favorire anche la residenzialità studentesca, la vita di collegio, che è stata la regola per secoli in tutta Europa, ed è conservata come elemento indispensabile dalle grandi università britanniche e americane.
Nel quadro italiano, dove il formalismo delle procedure prevale spesso sugli obiettivi, può essere estremamente difficile raccogliere tutte le necessarie premesse per realizzare una politica edilizia che risponda a un progetto e a una visione. È necessario perciò attingere a tutte le nostre competenze e alle nostre energie per riavviare i processi che ci consentano di fare di Roma Tre un Ateneo dove si vive l'educazione.